Ricette preparate con ingrediente Tag: genovese

Fusilli primo sale pesto e pinoli

Ecco una mia ricetta, una variante alla solita pasta al pesto.. Veloce e facilissima, questi due ingredienti in più danno un piccolo contrasto piacevole al palato.. il freddo del primo sale e la leggera croccantezza dei pinoli con un buon pesto genovese… Provatelo!!

Ingredienti x 3-4 ps:
pesto genovese di buona qualità q.b.
100 – 150 gr primo sale
20 gr pinoli
350 gr circa fusilli (o altro tipo di pasta corta)

Preparazione:
– Fate cuocere la pasta in abbondante acqua salata.
– mentre cuoce la pasta, riducete a cubettini il primo sale.
– scolate la pasta, versatevi il pesto e mescolate bene.
– aggiungete il primo sale e i pinoli e mescolate di nuovo.
– servite.

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* Buona anche tiepida, in estate.
* Potete aumentare un po' la dose del primo sale e gustarla come piatto unico.

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Fave in crema verde

Una ricetta gustosa con le fave fresche.. Ideale per accompagnare pesce cotto in padella, ma anche semplice contorno / secondo piatto per il menu di tutti i giorni..

Ricetta verdure: fave fresche in crema verde

Ricetta verdure: fave fresche in crema verde

Ingredienti:
fave fresche
1 noce di burro
1 cucchiaino colmo di pesto alla genovese
panna da cucina
sale e pepe
formaggio gratuggiato (facoltativo)

Preparazione:
In una padella fate sciogliere il burro con un cucchiaino abbondante di pesto.
Versate le fave e fate cuocere x 6-7 minuti (se necessario aggiungere poca acqua).
Salate e pepate.
Verso fine cottura unite la panna e mescolate bene il tutto.
Aggiungete una spolverata di formaggio gratuggiato e servire in un vassoio da portata.

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Cantuccini di Prato (Toscana)

La prima ricetta documentata di questo dolce vecchio di secoli è un manoscritto, conservato nell’archivio di stato di Prato, di Amadio Baldanzi, un erudito pratese del XVIII secolo. In questo documento i biscotti vengono detti alla genovese.
La ricetta fu poi ripresa dal pasticciere Antonio Mattei nel XIX secolo, e da allora è rimasta tale e quale, diventando così la ricetta tradizionale che distingue gli originali biscotti di Prato dalle numerose varianti moderne. Lo stesso pasticciere portò i biscotti all’esposizione universale di Parigi del 1867, vincendo una menzione speciale.
L’impasto è composto esclusivamente da farina, zucchero, uova, mandorle e pinoli. Le mandorle non vengono né tostate né spellate. Non si usa nessun tipo di lievito né di grassi (burro, olio, latte).
Tradizionalmente i biscotti di Prato sono venduti accompagnati con un’altra specialità dolciaria pratese, i bruttiboni. Come dessert, vengono solitamente abbinati ad una bottiglia di vin santo toscano.

sono relativamente semplici da fare a casa propria, anche se l’elemento principale per la buona riuscita della ricetta è soprattutto la tecnica di cottura.

Ingredienti:
500 grammi di farina,
200 grammi di zucchero,
150 grammi di burro,
300 grammi di mandorle (con la pelle),
4 uova ed una bustina di lievito per dolci.

Preparazione:

Su un piano di lavoro si dispone la farina “a fontana”, quindi si aggiungono 3 uova, il lievito e lo zucchero. Per aromatizzare maggiormente i biscotti si può grattare anche un po’ di scorza di limone, ma attenti a non esagerare: la scorza tende a farsi sentire un po’ troppo una volta cotto l’impasto, quindi solo una leggera grattata.

Con le mani si impasta lungamente, fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Solo a questo punto si aggiungono le mandorle all’impasto, lavorando ancora quel tanto che basta a distribuirle uniformemente.

L’impasto va quindi diviso in filoncini, che appoggerete sulla teglia del forno precedentemente coperta dall’apposita carta, da spennellare abbondantemente con l’uovo rimasto. Si cuociono nel forno per circa 20 minuti, fino a che non diventano marroni all’esterno. A questo punto si sfornano e – dopo una diecina di minuti – si tagliano obliquamente con un grosso coltello affilato (dando un taglio netto e deciso, da tagliare bene anche le mandorle).

I biscotti di Prato si gustano freddi accompagnati da un vino liquoroso, ed ovviamente non possiamo che consigliare l’accostamento tipico con il Vinsanto toscano.

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Pesto genovese (Liguria)

Ingredienti per 4 persone:

30 foglie di basilico appena colto;
120 g di fiore sardo DOP grattuggiato;
100 g di parmigiano reggiano DOP grattuggiato;
2 spicchi d’aglio;
1/2 bicchiere di olio extra-vergine d’oliva ligure;
50 gr. di pinoli
sale

Preparazione:

Preparazione: lavare accuratamente in acqua fredda corrente le foglie di basilico e farle asciugare all’aria, stese su una salvietta. Metterle nel mortaio con gli spicchi d’aglio e i pinoli e iniziare a pestare con il pestello di legno. Schiacciare con forza, senza dare colpi nel mortaio. Unire quindi poco formaggio per volta alternando i due tipi e, quando il composto sarà omogeneo, far scendere l’olio d’oliva a filo mescolando con una spatola di legno fino ad ottenere un composto omogeneo e cremoso. E’ un errore togliere il pesto dal mortaio per aggiungere l’olio, infatti parte della fragranza del basilico rimane sulle pareti del mortaio; aggiungendo quindi l’olio nello stesso recipiente, questo ne assorbe tutto l’aroma.
Il pesto si conserva per qualche giorno in frigorifero, ricoprendo la superficie con olio d’oliva. Al momento dell’utilizzo deve essere stemperato con l’acqua di cottura della pasta e volendo un po’ di burro.

Il pesto va usato per condire 400 g di pasta di semola fresca o 80 g secca, preferibilmente le trofie liguri, oppure degli spaghetti.

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Salsa basilico e pinoli – Pesto genovese (Liguria)

Nella composizione del vero pesto ha importanza anche il mortaio, che deve essere di marmo, con il pestello in legno di bosso.

Ingredienti:
36 foglie di basilico fresco
una cucchiaiata di pecorino sardo (non troppo piccante)e altrettanto di parmigiano
una manciata di pinoli
aglio
sale
olio d’oliva nostrale

Preparazione:
Lavare con delicatezza le foglie di basilico e scolarle bene senza schiacciarle, metterle poi nel mortaio, unire i pinoli fatti prima tostare in forno, uno spicchio di aglio e un pizzico di sale grosso (serve per conservare il colore verde al basilico). Iniziare la battitura con il pestello, schiacciando gli ingredienti contro le pareti del mortaio (non pestandoli come si fa comunemente), aggiungendo gradatamente i due tipi di formaggio che, a seconda dei gusti, possono variare nell’una o nell’altra qualità . Pestare sino a quando si sarà ottenuta un’amalgama di un bel colore verde bandiera; versare poi il composto in una ciotola e, sempre mescolando con un cucchiaio di legno, unire a poco a poco mezzo bicchiere di olio: continuare a rimescolare sino a quando si sarà ottenuta una crema.

Al momento di condire la pasta diluire il pesto con una cucchiaiata dell’acqua di cottura della pasta. Se il pesto venisse usato per il minestrone, è bene diluirlo con un poco di brodo, unendolo poi al minestrone pochi minuti prima di levare il recipiente dal fuoco.

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